Torniamo a ragionare seriamente su come rendere la Pubblica Amministrazione consona ai bisogni della società del futuro Condividiamo l'articolo di Umberto Carabelli apparso su spaziopubblico.fpcgil.it

13/06/2023

Spunti di riflessione a margine di un recente libro sulla PA

di Umberto Carabelli

1) Una considerazione che, in questi ultimi tempi, sta risuonando alta e chiara in interviste e dichiarazioni di politici ed esperti – interrogati da incalzanti giornalisti alla ricerca di risposte ai problemi posti dalle difficoltà economiche e sociali della contemporaneità – è quella secondo cui non ci potrà essere nel nostro futuro uno sviluppo solido e stabile se non si procede ad una definitiva, profonda riforma della Pubblica Amministrazione (PA), che ne renda l’attività realmente efficace ed efficiente, oltre che ispirata, com’è scontato, a criteri di economicità (le famose ‘tre e’).

Nihil novi sub sole verrebbe da dire, se non fosse che ci sono un paio elementi di novità rispetto alla tradizionale impostazione, conseguenziale a quelle dichiarazioni, volta a ricercare le ragioni delle disfunzionalità che impediscono alla PA di assolvere in modo del tutto soddisfacente alle proprie funzioni pubbliche – inclusa la fornitura dei servizi ai cittadini/utenti – nelle tante inefficienze derivanti dal cattivo funzionamento, e dai conseguenti mancati risultati, delle riforme del passato. A partire da quelle riguardanti la struttura territoriale della macchina amministrativa (le riforme delle Regioni e delle Autonomie locali), fino ad arrivare a quelle, più recenti, della privatizzazione e della modernizzazione manageriale dell’organizzazione delle varie amministrazioni. Inefficienze rispetto alle quali si è ritenuto di poter trovare rimedio in vario modo, ad esempio, con (a dir poco) rischiosi rafforzamenti dei processi di articolazione territoriale già esistenti (come la spinta verso l’autonomia differenziata), talaltra con paradossali ritorni al passato (ripubblicizzazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti della PA). Per non dire che spesso si ipotizza la sufficienza di semplici ritocchi normativi, talvolta, ahimè, di segno totalmente opposto (ad es. più o meno poteri, più o meno responsabilità ai dirigenti)...Continua a leggere

 

 

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