STOP al Fondo Perequativo: ASMEL presenta ricorso

ASMEL ha presentato ricorso innanzi al Presidente della Repubblica impugnando il riparto fatto dal Governo relativamente ai trasferimenti del Fondo perequativo dei Comuni

STOP al Fondo Perequativo: ASMEL presenta ricorso

ASMEL ha presentato ricorso innanzi al Presidente della Repubblica impugnando il riparto fatto dal Governo relativamente ai trasferimenti del Fondo perequativo dei Comuni

STOP al Fondo Perequativo: ASMEL presenta ricorso

ASMEL ha presentato ricorso innanzi al Presidente della Repubblica impugnando il riparto fatto dal Governo relativamente ai trasferimenti del Fondo perequativo dei Comuni

Come noto, infatti, la Costituzione nel garantire le autonomia locali prevede anche la possibilità che i servizi minimi essenziali vengano erogati con il contributo dello Stato per tutti quegli Enti che non riescono a coprirli con risorse proprie. Non si tratta di sprechi o di Comuni più o meno virtuosi, si tratta dell'esigenza di garantire a tutti i cittadini gli stessi livelli di servizi a prescindere dall'ampiezza demografica dell'Ente o dalla sua collocazione geografica. La legge ha previsto che gradualmente entro il 2021 si dovrà passare dal sistema storico a quello perequativo, basato sul fabbisogno di ogni Comune e che nel 2019 la quota ripartita secondo il criterio perequativo passasse dal 45% del 2018 al 60%. Tuttavia il Ministero degli Interni con una propria nota del 17 gennaio 2019, in contrasto con la previsione normativa vigente, ha confermato per tutti i Comuni gli identici importi assegnati al 2018, malgrado i fabbisogni del 2019 fossero diversi. Ciò comporta un ritardo a danno dei Comuni meno ricchi e una penalizzazione per i cittadini delle aree più disagiate (piccoli Comuni, Comuni montani ecc.). Il ricorso presentato innanzi al Capo dello Stato conferma una battaglia di posizione che ASMEL è chiamata a fare a sostegno dei propri associati e di tutti i Comuni italiani. La forzatura fatta dal Governo rappresenta infatti una violazione del dettato costituzionale e dell'eguaglianza tra i cittadini che non possono essere considerati di Serie A o di serie B rispetto alla garanzia dei servizi minimi essenziali.

Qui la circolare